
« “Oh!” dicono i tecnofili, “la scienza risolverà tutto! Vinceremo la carestia, elimineremo la sofferenza psicologica, renderemo tutti sani e felici”. Sì, certo. Questo è quello che dicevano 200 anni fa. Si pensava che la rivoluzione industriale avrebbe eliminato la povertà, reso tutti felici ecc. Il risultato reale è stato completamente diverso. I tecnofili sono dei semplicisti senza speranza (o auto-illusi) nella loro comprensione dei problemi sociali. Non si rendono conto (o scelgono di ignorare) che quando in una società vengono introdotti dei grandi cambiamenti, anche quando questi sembrano portare dei vantaggi, provocano una lunga serie di altri cambiamenti la maggior parte dei quali sono impossibili da prevedere. Il risultato è la disgregazione della società. Così è molto probabile che, nel loro tentativo di porre fine alla povertà e alle malattie e di costruire docili e felici personalità, i tecnofili creeranno sistemi sociali terribilmente agitati, persino più di quelli odierni. […] Noi sottolineiamo che, come passate esperienze hanno mostrato, il progresso tecnico innescherà nuovi problemi e con una tale rapidità che i vecchi rimarranno irrisolti. Così i tecnofili dovranno passare attraverso un lungo e difficile periodo per risolvere i difetti del loro Brave New World (se ci riusciranno). Nel frattempo, la sofferenza sarà grande. Perciò non è chiaro se la sopravvivenza della società industriale significhi meno sofferenza che non il crollo della stessa. La tecnologia ha posto la razza umana in un pasticcio tale da rendere improbabile l’esistenza di una facile via d’uscita.
[…] il destino della razza umana potrebbe essere alla mercé delle macchine. Si potrebbe sostenere che la razza umana non dovrebbe essere tanto stupida da consegnare tutto il potere alle macchine. Ma noi pensiamo che la razza umana non dovrebbe trasferire il potere alle macchine né che le macchine dovrebbero ostinatamente impadronirsi del potere. Quello che noi sosteniamo è che la razza umana potrebbe facilmente tollerare di scivolare in una posizione di tale dipendenza dalle macchine da non dover esercitare alcuna scelta pratica, accettando tutte le decisioni della macchina. Nel momento in cui la società e i problemi da affrontare diventassero sempre più complessi, e le macchine sempre più intelligenti, la gente permetterà sempre più a queste ultime di prendere decisioni al suo posto semplicemente perché le decisioni prese dalle macchine porterebbero a migliori risultati rispetto a quelle prese dagli uomini. Alla fine potrebbe essere raggiunta una fase in cui le decisioni necessarie per far sì che il sistema continui saranno così complesse che gli esseri umani saranno incapaci di prenderle intelligentemente. In questa fase le macchine avranno il controllo effettivo. La gente non sarà capace nemmeno di spegnere le macchine perché saranno così dipendenti da esse che spegnerle equivarrebbe al suicidio.
Dall’altro lato, è possibile che il controllo umano sulle macchine possa essere conservato. In questo caso, l’uomo comune può avere un controllo su alcune macchine private di sua proprietà, come l’automobile e il personal computer, ma il controllo su sistemi più grandi sarà nelle mani di una élite molto ristretta, così come è oggi, ma con due differenze. A causa del miglioramento delle tecniche l’élite avrà un maggiore controllo sulle masse; e poiché il lavoro umano non sarà più necessario le masse saranno superflue, un peso inutile nel sistema. Se i membri di questa élite sono spietati, possono semplicemente decidere di sterminare la massa dell’umanità. Se invece sono umani possono usare la propaganda o altre tecniche psicologiche o biologiche per ridurre l’indice di natalità fino a che la massa dell’umanità si estingua lasciando il mondo a loro. Oppure, se l’élite consiste di liberali dal cuore tenero, questi possono decidere di giocare il ruolo di buoni pastori per il resto della razza umana. Faranno in modo che i bisogni fisici di tutti siano soddisfatti, che tutti i bambini vengano cresciuti in condizioni psicologicamente sane, che ognuno abbia un hobby salutare per tenersi occupato, e che gli insoddisfatti possano intraprendere un “trattamento” per curare il loro “problema”. Naturalmente, la vita non avrà più alcuno scopo e la gente dovrà essere costruita biologicamente o psicologicamente, sia per rimuovere il loro bisogno per il processo di potere e sia per “sublimare” la loro spinta per il potere verso qualche hobby non dannoso. Questi esseri umani costruiti possono essere felici in una tale società, ma senza dubbio non saranno liberi. Saranno ridotti allo stato di animali domestici.»
— Theodore Kaczynski (1942 – 2023), “Industrial Society and Its Future”