
Se c’è una cosa che non si può né leggere né sentire è che Francesca Michielin sarebbe legittimata a non sapere chi è Ivan Graziani perché è giovane. Non si può leggere né sentire per due ragioni.
La prima è che viene profumatamente pagata per fare quel lavoro e documentarsi è un suo dovere, non un optional.
La seconda è di carattere generale e riguarda questa rassegnazione al fatto che si sia interrotta la trasmissione generazionale del sapere, come se fosse ovvio e persino giusto così. Io ricordo che quando avevo l’età della Michielin conoscevo migliaia di artisti appartenuti a generazioni precedenti. Non ero speciale e non andavo in una scuola apposita, semplicemente c’era un sistema di comunicazione che teneva in circolo quei nomi, quel sapere. Erano nell’aria, in qualche modo ti arrivavano, anche se non volevi.
Adesso ci hanno messo in testa questa idea che i giovani non debbano sapere un cazzo di quel che è successo prima della loro nascita, che dovrebbe coincidere con l’inizio della storia a quanto pare. Stiamo distruggendo un patrimonio culturale immenso per creare dei robottini ignoranti, perché è così che i potenti sognano l’umanità futura: senza sapere, legami, passioni, nulla. Automi da dominare.