
Israele ha colpito i mediatori di Hamas in Qatar, nel paese al quale Stati Uniti e Israele avevano affidato, o finto di affidare, la mediazione per la liberazione di tutti gli ostaggi e per il cessate il fuoco a Gaza. È, ovviamente, terrorismo di stato, come denuncia il Qatar. Ma è molto di più, è una sfida spudorata a tutti i governi del mondo e alle opinioni pubbliche. La risposta non potrebbe che essere una: interrompere ogni rapporto con questo Stato Canaglia, sottoporlo a sanzioni, processarne i responsabili politici e militari per crimini di guerra e contro l’umanità, per terrorismo e genocidio. Mi tornano in mente le immagini orrende di Saddam Hussein mandato al patibolo. E non dimentico che quell’uomo, da alleato degli Stati Uniti, aveva mosso guerra all’Iran e usato gas proibiti contro popolazioni curde. Ma quei reati impallidiscono di fronte ai crimini di Netanyahu. Ed è blasfemo che i fuorilegge israeliani, e chi ancora li sostiene, osino parlare di antisemitismo. Sono loro gli emuli dei peggiori crimini antisemiti. Le loro azioni infangano la memoria dei morti ad Auschwitz, dei ribelli del Ghetto di Varsavia, della Brigata Ebraica che si unì alla Resistenza
Indecente -non trovo altro termine- il comportamento del Presidente degli Stati Uniti. Che ha disapprovato la bomba sul negoziato dicendo solo che “non fa avanzare gli obiettivi di Israele e dell’America”. Poi ha fatto trapelare che “Bibi” lo aveva avvertito e lui aveva chiesto a Witkoff di informarne il Qatar. Ma purtroppo troppo tardi. Delle due l’una. O Trump è stato ed è complice e ispiratore di Netanyahu. E ciò distrugge la sua credibilità in qualunque trattativa. Con Russia, Cina, India, Turchia, Qatar, Arabia Saudita. Oppure è un povero ostaggio di Netanyahu. Cento volte più rimbambito di Biden, un Re Travicello come mai non lo è stato, a mia memoria, un Presidente USA
L’Italia, l’Europa non hanno alibi. Rimandare, tacere è farsi complici di terrorismo e genocidio. Grottesco che si parli del diciannovesimo piano di sanzioni contro la Russia, che ha violato il diritto internazionale e invaso un paese sovrano, ma non si sappia pronunciare la parola “sanzioni”, davanti ai crimini di Israele. Giorgia Meloni ha detto “L’Italia rimane contraria a ogni forma di escalation che possa comportare un ulteriore aggravamento della crisi in Medio Oriente”. Chi “aggrava la tensione”, chi è che viola il diritto del Qatar, dopo aver violato quello di Libano, Iraq, Siria, Iran? E si può davvero dire, senza arrossire di vergogna, che la reazione di Israele (al terrorismo di Hamas) è andata a Gaza “oltre la proporzionalità”? Ma va qualche volta al cinema, la Presidente del Consiglio dei Ministri? Ha sentito la vice di Hind Rajab, bambina di Gaza, sola tra morti in ambulanza, che chiedeva di essere salvata fino a spegnersi? Il film, Leone d’Argento, ha commosso Venezia. E non ha visto neppure “No Other Land” da un anno nelle sale, storia di un villaggio che ha resistito alle ruspe e alla violenza di Israele? Sa la mamma cattolica italiana che uno degli autori, premiato con l’Oscar, è stato ucciso da un colono, sostenuto dall’esercito di Israele?
E poi quel drone che. poco dopo la mezzanotte di ieri, ha sganciato un ordigno su una barca con a bordo il comitato direttivo della Global Sumud Flotilla, alla rada in acque tunisine, che cos’è se non un atto di pirateria internazionale? La storia del Mediterraneo narra di grandi flotte e grandi re che davano la caccia ai pirati, Noi neppure proteggiamo volontari e parlamentari italiani che chiedono di poter sbarcare a Gaza per aiutare.
Bisogna insistere. Ognuno faccia tutto quel che può. La battaglia non è persa. Perché la hubris, la follia di chi si crede onnipotente, giudice e carnefice, viola tutto ciò che è umano e divino. Quos vult Iupiter perdere dementat prius