
“ Oh, Sereso, me devi fa’ un favore….”
Ecco, ci siamo; Rino, come al solito, sta per metterci nei guai. E’ matematico: ogni volta che il signorino mi chiede qualcosa che esula dai nostri giri abituali, succede sempre qualcosa di sgradevole.
“ Dobbiamo andare in libreria, perché mi serve il testo per prepararmi agli esami di radioamatore…”
Cristo! Rino, molti anni fa, aveva un baracchino e si divertiva a parlare con altri radioamatori, spacciandosi per Volontario della Protezione Civile….mannaggia a lui e a chi ce l’ha fatto credere.
Ad ogni modo, adesso si è messo in testa di dare gli esami per il patentino di Radioamatore, cosa che non succederà mai, ovviamente.
Entriamo nella libreria, prima di accorgerci che vendono solo libri scolastici: “ No, mi spiace, non abbiamo manuali del genere; potreste provare alla libreria vicino la stazione….”
“ C’è una libreria vicino la stazione??”, chiedo, dubbioso. “Si si, li di fronte” Mah.
Passiamo davanti la stazione, ma di librerie neppure l’ ombra e comunque dobbiamo parcheggiare.
C’è giusto un parcheggio davanti la Coop, abbastanza ampio dove, però, stanno bivaccando dei Peònes, di incerta etnia; alcuni hanno delle bottiglie di birra in mano e un ‘espressione ben poco amichevole.
Rino ha un permesso per invalidi, e nel parcheggio c’è un posto riservato agli invalidi.
Peccato che il posto sia occupato da un tipo poco raccomandabile, mezzo addormentato, mezzo brillo che non ha alcuna intenzione di sloggiare.
Rino ha già iniziato una sequela di bestemmie, e fa per scendere dall ‘auto; io lo anticipo, sperando di chiudere la vertenza in modo pacifico. Nel frattempo si sono avvicinati tre o quattro Peònes con fare minaccioso: “ Ohi, che volete?! Avete un sacco si spazio per parcheggiare!”
“Ma scusa, non puoi chiedere al tuo amico di spostarsi per un paio di metri”, io, conciliante.
“ Ma no, sta dormendo! Solo perché siamo stranieri non ci potete trattare così!”
Ecco qua: il tipo mi sta dando del razzista…a me!
Siamo ad un passo dalla rissa; mai come ora penso che questo lavoro sia pagato davvero troppo poco.
Con grande fatica, allontano Rino dalla “mischia”, mentre il tizio assonnato, con fare indolente e provocatorio si sposta per farci parcheggiare.
Gli animi , comunque, sono ancora accesi.
Rino:” Io chiamo i Carabinieri!”
“E chiamali, dai, vediamo che gli racconti!”
Di forza, trascino il mio assistito fuori dal parcheggio.
Dopo un giro veloce, ci rendiamo conto che non c’è nessuna libreria.
“Le gomme, cazzo, vuoi vedere che quelli ci bucano le gomme??”
Ritorniamo in gran fretta alla macchina e diamo immediatamente un ‘ occhiata alle ruote: fiuuuu, sono
intatte.
Neanche 200 metri dopo, mi accorgo che lo specchietto retrovisore è scomparso. Keppalle!