
I Pink Floyd ad un certo punto arrivano anche ad un pezzo che nascerebbe come The Mortality Secret, cioè un pezzo dedicato alla morte.
Poi diventa qualcos’altro, anzi in modo quasi beffardo il pezzo verrà usato spessissimo in molte televisioni hard, perché evocava l’opposto, una specie di carnalità, una sessualità un po’ quasi sregolata.
Viene realizzata in un modo incredibile: loro vogliono mettergli una voce ma non hanno un testo, stiamo parlando di “The Great Gig In The Sky”, non ha ancora un testo, e alla fine non ce l’avrà mai, perché i Pink Floyd decidono di chiamare una cantante per fare qualche vocalizzo, prima pensano a Cathy Barberian una cantante allora molto famosa nel mondo della musica sperimentale d’avanguardia, ma alla fine non riescono a concludere.
È Alan Parson che si attiva per cercare una turnista, una vocalist normale che è Clare Torry.
Ma succede qualcosa di strano, uno di quei miracoli, che ogni tanto nella musica accadono, le dicono quali sono gli accordi, glieli fanno sentire, prova ad improvvisare, prova a cantare liberamente. Clare Torry fa qualcosa di sensazionale, lei improvvisa, ma improvvisa ad un livello tale, che si sente come se si vergognasse di quello che ha fatto, perché questa improvvisazione la mette a nudo, e come se aprisse la propria emotività di fronte agli altri, ma quello che esce è un miracolo…
In un certo senso Clare Torry è l’autrice di questo pezzo, perché quello che lei fa è aggiungere una composizione, tanto è vero che successe realmente, perché lei fu pagata come una turnista (30 sterline), però lei qualche anno dopo comincia a dire, ma in fondo un po di questo pezzo sono anche autrice, poi ha trovato un accordo con i Pink Floyd per diventare anche autrice di questo pezzo a tutti gli effetti (nel 2005 il brano è accreditato come composizione di Torry/Wright). Ma è vero perché lei aggiunge la melodia, l’inventa.