
Mentre il governo Meloni continua a tacere, il premier spagnolo Pedro Sanchez ha appena annunciato dalla Moncloa una nuova serie di proposte straordinarie contro Israele “per mettere fine al genocidio a Gaza, perseguire i responsabili e sostenere la popolazione palestinese”.
Nove misure in tutto, una più severa dell’altra.
Tanto per cominciare, un embargo totale sulla vendita di armi a Israele.
Il divieto di accogliere nei porti spagnoli qualunque nave carica di carburante destinata a Israele.
E poi: il divieto a navi e aerei carichi di materiali militari diretti a Tel Aviv di transitare nello spazio portuale e aereo spagnoli.
E ancora, tra gli altri:
Un aumento significativo degli aiuti umanitari per i civili gazawi
Un aumento dei fondi all’UNRWA.
E soprattutto il divieto di ingresso in territorio spagnolo dei responsabili diretti o indiretti del genocidio.
Se l’Italia e gli altri Stati europei avessero un centesimo di questa forza e di questo coraggio politico, la popolazione palestinese oggi sarebbe libera e Netanyahu di fronte a un giudice internazionale per rispondere di crimini contro l’umanità.
Ecco, questo è quello che fa uno statista in un momento del genere. Non chiacchiere, non scuse, non vittimismo di quart’ordine.
Firma e mette concretamente in campo delle misure eccezionali.
Fa la sua parte, a testa alta, dalla parte giusta della Storia.
Lui sì.