
“Definisci bambino.”
Lo hanno detto in TV.
Con la voce piatta di chi pensa di fare un’analisi.
Definisci bambino.
Allora io ci provo:
un bambino è un respiro che si affaccia al mondo,
è la corsa senza meta,
è la risata che rompe il silenzio,
è la paura che chiede abbraccio,
è la promessa di futuro che ti guarda negli occhi.
Un bambino non si definisce.
Un bambino si custodisce.
Si protegge.
Si lascia crescere.
E se dobbiamo davvero definire,
allora diciamolo chiaro:
bambino è ogni corpo troppo piccolo per reggere bombe, ogni voce che non conosce ancora il peso delle armi, ogni sogno che non dovrebbe mai essere interrotto dal rumore di un’esplosione.
“Definisci bambino”, hanno detto.
E io rispondo:
un bambino è la ragione per cui il mondo dovrebbe vergognarsi,
ogni volta che lo dimentica.
Oscar Travino
Definisci coglione: Eyal Mizrahi