
“Nel momento in cui stava morendo e non se ne voleva andare, io l’ho abbracciato forte e gli ho detto:
“Paolo, adesso vai, hai sofferto troppo. Staccati, lascia questo corpo e vai. Io crescerò le bambine e porterò avanti i nostri progetti. Tu hai fatto anche troppo”.
Dopo queste parole Paolo ci ha lasciati.
“L’ho conosciuto quando già aveva smesso di giocare: ed ho recuperato rivivendo con lui quei momenti.
Durante il duro percorso della malattia, gli dicevo: “sarà il nostro Mondiale”… ma non ce l’abbiamo fatta.
Il suo sorriso mi ha fatto innamorare, era la forza che lo distingueva dagli altri. Lo aveva perso negli ultimi tempi: era la forza che aveva un pò smarrito”.
“Le sue ultime parole sono racchiuse in un messaggio che ha voluto mandarmi: “Purtroppo non riesco a dormire e sono agitato, guardo le foto che mi invii e penso al nostro grande amore. Vorrei solo dirti grazie per quello che stai facendo, per me e per le nostre meravigliose bambine. Sei davvero unica per le energie che profondi e per l’amore che riesci a dare in ogni cosa. Spero che il Signore ti possa riconoscere tutto questo. Darti tutto quello che meriti””.
“Non è facile riassumere in poche parole tutto quello che è stato Paolo. Una persona unica, piena di ottimismo anche nei momenti più difficili, una persona grande ma allo stesso tempo semplice. Una persona che mi ha insegnato tanti valori belli e li ha insegnati alle nostre figlie. Io dico che dopo Paolo Rossi si sopravvive. Quindi cercherò di fare questo”.
Il ricordo di Federica, moglie di Paolo Rossi