
Un popolo che un tempo si chiamava orgogliosamente comunista perché nel comunismo, come messaggio messianico, credeva e nel quale si riconosceva come parte di un tutto accomunato da ideali, speranze e sentimenti di fratellanza universale. Un popolo che, al di là degli esiti innegabilmente nefasti che la storia ha riservato a quel “grande sogno”, credo meriti comunque rispetto e ammirazione per la genuina passione politica che ha riversato in quella idea così affascinante e suggestiva sul piano teorico che poi, come detto, ha così clamorosamente fallito. Quel popolo protagonista dei “tempi difficili” in cui essere comunisti significava per tanti serietà, dignità e onore nel non venire a compromessi in nome degli ideali in cui si credeva a costo di scontare nella propria vita delusioni e amarezze.