
A volte, le scoperte che cambiano il mondo nascono dagli errori più banali. E la storia che stai per leggere ne è la prova più incredibile.
Siamo nel 1879. Immagina un chimico, Constantin Fahlberg, che torna a casa stanco e affamato dopo una lunga giornata in laboratorio a maneggiare derivati del catrame di carbone. Si siede a tavola per cenare, senza forse essersi lavato le mani con troppa cura.
Prende un pezzo di pane, lo porta alla bocca e si ferma. C’è qualcosa di strano, un sapore che non ha nulla a che fare con il pane. Incuriosito, si rende conto che non è un sapore sgradevole. Al contrario, è incredibilmente e inspiegabilmente dolce.
Cosa stava succedendo? La risposta era letteralmente sulle sue dita. Un residuo delle sostanze chimiche con cui aveva lavorato quel giorno aveva contaminato il suo cibo. Quella sostanza, nata per caso da una piccola negligenza, era la saccarina: il primo dolcificante artificiale della storia, centinaia di volte più potente dello zucchero.
E così, da un gesto mancato e da uno dei materiali industriali più improbabili, è nata un’invenzione che avrebbe rivoluzionato per sempre il modo in cui mangiamo e beviamo.