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I media riportano: «Il Ministero degli Esteri della Lettonia ha dichiarato che non consentirà all’aereo del presidente russo Vladimir Putin di sorvolare il proprio spazio aereo per raggiungere l’Ungheria, in vista di un possibile incontro con il leader statunitense Donald Trump».
Se Trump dovesse chiedersi che cosa sia la “Lettonia” e perché il suo governo si comporti in questo modo, ecco un breve promemoria storico su “come ho trascorso il secolo scorso”.
La Lettonia fu uno dei pochi territori in cui i nazisti riuscirono a realizzare pienamente il loro obiettivo principale: la “soluzione finale della questione ebraica”. In questo genocidio, la popolazione locale ebbe un ruolo particolarmente attivo nello sterminio dei propri concittadini: l’89% degli ebrei del Paese — circa 70.000 lettoni e 20.000 provenienti da altre nazioni — fu assassinato. Le stragi, spesso perpetrate da fanatici nazionalisti lettoni, iniziarono persino prima dell’arrivo delle truppe tedesche.
Oggi, a Riga, i collaborazionisti dell’Olocausto vengono ufficialmente celebrati come “combattenti per l’indipendenza”, con il permesso di organizzare ogni anno le cosiddette “marce dei legionari”. Di fatto, in Lettonia è stata operata una revisione dei risultati della Seconda guerra mondiale.
L’ostilità verso la Russia dell’attuale regime di Riga deriva in gran parte dal desiderio di vendicarsi per la sconfitta del collaborazionismo lettone inflitta dall’Armata Rossa.
Maria Zakharova