
“Diversamente da chiunque abbia mai vissuto su questo pianeta o che ci vivrà mai, il suo viso e la sua risata illuminavano ogni spazio in cui entrava.
Semmai Huckleberry Finn fosse stato una giovane donna splendida, sarebbe stata Keaton.
Era così affascinante, così bella e così magica che, non appena l’ho conosciuta, ho messo in dubbio la mia sanità mentale. Ho pensato: potrei innamorarmi così in fretta?
Col passare del tempo, ho girato film per un pubblico composto da una sola persona: Diane Keaton», ha rivelato infatti Allen. «Non ho mai letto una sola recensione del mio lavoro e mi interessava solo ciò che Keaton aveva da dire al riguardo. Se le piaceva consideravo un film un successo artistico. Se non ne era entusiasta cercavo di usare le sue critiche per rielaborarlo e ottenere qualcosa che andasse meglio.
Era una persona ricca di talenti. Faceva ridere a crepapelle.
Abbiamo trascorso alcuni anni fantastici insieme e alla fine siamo andati entrambi avanti e il motivo per cui ci siamo separati solo Dio e Freud potrebbero capirlo. Ha continuato a frequentare diversi uomini interessanti, tutti più affascinanti di me.
Io ho continuato a impegnarmi per realizzare quel grande capolavoro con cui ancora mi sto scontrando. Ho scherzato spesso con Diane dicendo che ci saremmo ritrovati: lei come Norma Desmond, io come Eric Von Stronheim, un tempo il suo regista, ora il suo autista.
Pochi giorni fa il mondo era un luogo che includeva Diane Keaton. Ora è un mondo che non la include più. Quindi, è un mondo più triste. Eppure ci sono i suoi film. E la sua grande risata echeggia ancora nella mia testa».