
“ Nel deserto puoi ricordarti il tuo nome,
perché non c’è nessuno a darti dolore” . Gli America nella mia playlist , mentre mi cullo nel rullio del trenino diretto ad Anzio. Finalmente, dopo decenni, una vacanza degna di questo nome.
Vacanza a sorpresa, si può dire. Sono anni che, ad Agosto, Zia Lalla e zio Alfonso vengono ospitati nella casa al mare di Mariangela, amica decennale di zia, a rinfrancarsi un po’; venendo a mancare zia Lalla, zio non se la sarebbe sentita di venire da solo. Ed ecco la trovata geniale di mia cugina Roberta: “ Vai con Barbara e Davide!” Zio Alfonso entusiasta dell’idea, Barbara ha accettato di buon grado, io, dopo un’iniziale perplessità , mi sono convinto: una vera vacanza al mare….si! E con zio non ci si sarebbe annoiati di certo: alla soglia dei 90, ha più brio, verve e sense of humor di molti trentenni che conosco. Inoltre è molto attaccato a Barbara (oltre che a me, ovvio, il suo nipote prediletto)
Ed eccoci qui, a pochi minuti da Anzio, dove Mariangela e zio Alfonso ci aspettano, in macchina, per portarci a Lido dei Pioppi, ridente cittadina (come suol dirsi), sul litorale romano. Frequentata dalla media borghesia romana.
Scendiamo: io già al telefono con zio, che mi sta dando istruzioni, in modo approssimativo, per raggiungerli fuori dalla stazione.
Lui ci viene incontro con una camicia rosa e un paio di pantaloni giallo limone….ottimo inizio.
Mariangela….incredibile, sempre la stessa, da anni; sicuramente ha fatto un patto col Diavolo.
- Ben arrivati; salite, salite, che vostro zio già non lo reggo più! – col suo spiccato accento napoletano, che, sinceramente, non ricordavo.
Ci tiene a farci notare che lei può permettersi di “sfrugugliare” zio Alfonso, dato che si conoscono dal ’68. Sicuramente, non scendevano in piazza a manifestare. Anzi, probabilmente, erano di quelli che bofonchiavano contro “questi capelloni”. Vabbé.
La casa di Mariangela è la classica villetta al mare, né piccola né troppo grande, con tanto di patio dove mangiare, riposare, chiacchierare e prendere il caffè. Inoltre ha una dependance per noi tre…..e qui viene il bello. Si tratta di una camera, di 3 metri per 5, con un letto singolo ed uno matrimoniale, con bagno.
Ora ecco il busillis: come prenderà , Barbara, il fatto di dover dormire con zio Alfonso? Il quale, oltretutto, insiste per averla con lui, nel matrimoniale?
Ma il bello di mia moglie , tra le altre cose, è la sua fantastica adattabilità ( questo non vuol dire che dividerà il letto matrimoniale con zio, ovviamente. C’ è un limite a tutto).
Intanto abbiamo fatto la conoscenza di Alfredo, il compagno/ amico/ convivente di Mariangela. Si, perché , al momento ,non capisco bene il tipo di rapporto che intercorre tra i due. Tralasciando il fatto che , complessivamente, mettono insieme 168 anni e quindi si possono escludere peripezie sessuali, qui vivono sotto lo stesso tetto, a Roma, no; ma si frequentano quotidianamente…..mah, vedremo.
Zio ci aveva disegnato Alfredo come un tipo taciturno e un po’ burbero. Il “ burbero”, ci accoglie con un sorriso a 64 denti, stringendoci calorosamente la mano. Vabbé. Meglio.
Dopo esserci frettolosamente rinfrescati, sistemiamo i nostri bagagli e le nostre cose nel risicato spazio che zio (arrivato due giorni prima, all’uopo) ci ha generosamente lasciato. SIGH!
Mariangela ci chiama per il pranzo…..con il gong!, proprio come negli hotel; comincio a convincermi che la settimana che ci aspetta non sarà poi così male.
Mariangela è una padrona di casa eccezionale, attenta alle necessità di tutti, nei dettagli; per quanto riguarda zio, poi, è da non credere: “ Alfonsino, quanta pasta vuoi, la frittatina la vuoi prima o dopo la carne?”…e via di questo passo. Gli sbuccia la frutta! SIGH!
Finalmente l’agognata pennichella ( Barbara ed io siamo in piedi dalle 06:00).
Ho detto “pennichella”?? Niente di più falso.
Zio Alfonso ci esprime tutta la sua gratitudine per essere andati, di quanto ci divertiremo con “quei vecchi bacucchi”, e la sua felicità.
“Mi avete salvato la vita! Mi avete salvato la vita!”
Di dormire non se ne parla, ma comincia da subito il leitmotiv di quello che sarà la settimana al mare: i racconti del giovane Alfonso, delle sue fidanzatine, e, in particolare ,di una, alla quale non ha mai smesso di pensare e con la quale , dopo 70 anni, è ancora in contatto. Questo, per tacer della giovane farmacista sotto casa, che corteggia sfacciatamente da mesi.
Bene.
Conosco mio zio, innamoratissimo della moglie, mai fatto mancare nulla alla famiglia, ma , da buon Sagittario, si è concesso qualche marachella; zia Lalla sicuramente ne era al corrente, ma lasciava correre, di buon grado : “ Tanto, ‘ndo va’?”
Fin qui, tutto bene.
Il punto è che, le stesse cose che serenamente e spiritosamente, racconta a me e Barbara, lui le racconta anche a Daniela, sua figlia, con la stessa tranquillità e senza omettere i particolari. È come se gli avessero dato la stura!
Ora, mia cugina è una donna fatta e finita, che conosce le cose di questo mondo, non ingenua (beh, forse un pochino sì) , ma si da il caso che sia comunque la figlia e un pochino di turbamento, ad ascoltare tutte quelle peripezie del padre, lo provi ( ed infatti, al telefono, me lo confessa).
Niente da fare , zio è un fiume in piena: Barbara ed io ci sbellichiamo dalle risate (speriamo che gli altri non sentano, o, perlomeno, non si facciano troppe domande).
Per la cena, niente gong. Ad una certa ora, chi si trova nei paraggi della tavola, apparecchia.
La scena è pressoché identica a quella del pranzo, ma per tutta la durata del pasto, si percepisce, tra i commensali, una sottile e piacevole tensione. L’ arcano è presto svelato: finito di mangiare, ci raggiungeranno i vicini, amici di lunga data, per caffè, dolcetti, amaro, ma soprattutto , si aspettano le piacevoli conversazioni, su ogni sorta di argomento; inutile dire che sono bandite tematiche futili. Il trionfo del radical chic.
Così, puntualmente, ci raggiungono, alla spicciolata, 6-7 persone; tutti riuniti attorno al tavolo, tranne Alfredo, comodamente seduto nella sua poltrona preferita.
Solitamente zio Alfonso tiene banco, ma ad un certo punto, ha delle sortite effettivamente improbabili:” Durante il conclave in cui è stato eletto Papa Giovanni XXIII, conclave molto combattuto e “discusso” ci furono, in effetti, delle gravi irregolarità”
“E ancora!” , ribatte Alfredo, “Ma come è possibile e, soprattutto, tu che ne sai??”
“Perché io c’ero.” Nessuna incertezza nella voce. Silenzio improvviso su tutta la tavolata.
Alfredo si alza e se ne va….incazzato.
“Ehi, avete visto quel geco?”
“Si , carino!”
In effetti, sul soffitto , immobile, fa bella mostra un piccolo geco; adoro questi animali, sono effettivamente innocui quanto sembrano; fanno tenerezza.
Improvvisamente tutta l’attenzione è catalizzata dall’ animaletto, su quanto sia carino, utile perché mangia gli insetti ,etc etc
Daniela mi aveva avvisato che sarebbe successo, ma devo ammettere che, la scena, dal vivo, è imperdibile. Zio ama le iperboli e le provocazioni, l’altro, decisamente meno.
Non sono ancora le 22:30 ed io ho un sonno della Madonna, Barbara mi fa capire che è sulla stessa frequenza. Siamo in un consesso di ultra ottantenni, che conversano allegramente e non danno cenni di stanchezza; probabilmente faranno l’una, e noi, 30 anni di meno, già stiamo crollando. Vergogna.
Ad ogni modo, diamo la buonanotte e li lasciamo a confabulare animatamente.
Dopo neanche 10 minuti, si presenta in camera zio Alfonso.
“Ma come, sei già qui?” gli chiedo
“ Ma non avete sentito che noia tutti quei discorsi da vecchi bacucchi? E poi non sopporto chi si sottrae ad un contraddittorio!”
“Povero Alfredo”
“ Ma che povero e povero, quando non ha argomenti validi da opporre ai miei, si defila. Che palle!”
“Ok”
Dopo alcuni, brevi commenti salaci sul gruppo serale, ci mettiamo a dormire.
Si, queste vacanze ce le meritiamo entrambi!