
“Io piacevo a tutti, anche a me stesso… finché non venne lui. Arrivò a Vienna per suonare la sua musica nella residenza del suo padrone, il Principe Arcivescovo di Salisburgo. Andai lì impaziente di trovarmelo di fronte. Quella notte cambiò la mia vita. Mentre girovagavo per i saloni escogitai una sorta di giochino in cui cimentarmi. Quell’uomo aveva scritto il suo primo concerto all’età di quattro anni, la sua prima sinfonia a sette, un’opera completa a dodici! Quale traccia poteva lasciare un simile talento sopra un volto? Quale fra tutti quegli individui poteva essere lui? (…)
Sulla pagina sembrava… niente. Un inizio semplice, quasi comico. Appena un palpito, con fagotti, corni di bassetto… come lo schiudersi di un vecchio cofano… dopo di che, a un tratto, ecco emergere un oboe, una sola nota sospesa e immobile, finché un clarinetto ne prende il posto, addolcendolo con una frase di una tale delizia! Quella non era la composizione di una scimmia ammaestrata. No, era una musica che non avevo mai udito, espressione di tali desideri, di tali irrefrenabili desideri… mi sembrava di ascoltare la voce di Dio. Ma perché, perché Dio avrebbe scelto un fanciullo osceno quale suo strumento? Era incredibile. Quel pezzo doveva essere un caso, per forza. Guai se non lo fosse stato…
(Rivolto al crocifisso)…” D’ora in poi noi saremo nemici. Tu e io. Perché tu hai scelto quale tuo strumento un vanaglorioso, libidinoso, sconcio, infantile ragazzo e a me hai donato soltanto la capacità di riconoscere la tua incarnazione. Perché tu sei… ingiusto (gettando il crocifisso nelle fiamme di un braciere), sleale, crudele. Io ti bloccherò, lo giuro. Io ostacolerò e danneggerò la tua creatura terrena, per quanto sta in me”.
(Murray Abraham- Antonio Saleri in nel film “Amadeus”, 1984, diretto da Miloš Forman).
Questo e’ il celebre monologo finale del grande attore Murray Abraham, che interpretava il musicista Antonio Salieri, mirabile performance che gli valse il premio Oscar come miglior attore protagonista, semplicemente divino nel suo essere un gelido calcolatore e, allo stesso tempo, un uomo distrutto dall’essere l’eterno secondo, nel film “Amadeus”.
Una prestigiosa opera cinematografico sulla vita, il talento e la rivalità tra due grandi compositori della storia della musica, Amadeus Mozart e Antonio Salieri