
Nei primissimi anni dei Nirvana, Kurt non avrebbe mai pensato di essere travolto da un successo di quelle proporzioni. Il giovane si avvicinò alla musica in tenera età e, questa, lo accompagnò nei suoi anni più difficili. Vien da sé, quindi, che Cobain interpretasse la sua militanza nella band come un modo per liberare le sue emozioni più recondite attraverso le sonorità che hanno reso i Nirvana iconici. Quando Smells Like Teen Spirit venne rilasciata, le cose cambiarono per un gruppo che, fino ad allora, veniva considerato un atto decente della scena di Seattle; intanto divenuta una Mecca del Rock. Da allora in avanti, la figura di Kurt Cobain sarebbe stata innalzata a quella di genio musicale assoluto.
Kurt Cobain dimostrava di non voler essere famoso rispondendo al plauso e all’ammirazione con grande riluttanza. Nel corso della sua carriera, Kurt rilasciò ben poche interviste; cercando di evitare le conseguenze di una vita circondato dalla stampa. Per quanto Cobain amasse la musica e desiderasse di rendere la sua passione una professione, egli dimostrò a più riprese di non essersi mai sentito pronto ad affrontare ogni aspetto dell’estenuante vita di una Star. Le cose peggiorarono quando Kurt decise di non avviare un tour promozionale per Nevermind, offrendo alla band un momento di distensione e riposo. Quando Cobain terminò le sessioni per In Utero, la vita dal vivo cominciò a provarlo in maniera non indifferente, spingendolo verso il gesto estremo che si consumò in casa sua nell’aprile del 1994. In ogni caso, il lascito di Kurt e dei Nirvana riecheggia attraverso intere generazioni, eludendo con straordinaria facilità l’inesorabilità del tempo.