
Su Facebook non facciamo altro che dare e richiedere l’amicizia. L’amicizia! Ma ci siamo impazziti?? L’amicizia è ancora un valore, per me; ha, un valore. E non può essere data e richiesta con tutta questa facilità a cani e porci. Mi chiedi amicizia? Ma chi sei? Ma chi ti conosce? E, soprattutto: cosa sai di me?
Persone che non si sono mai viste in vita loro che si scambiano abbracci e insulti come se niente fosse. Mah! Lasciatemi la mia perplessità, ve ne prego.
Capisco molto di più quelli (e sono tanti) che si iscrivono a FB per rimorchiare. Sono più sani.
Il punto centrale rimane sempre e solo la solitudine.
Sentirsi soli non è un problema di quest’era. Antonioni, con tutto il rispetto, ha scoperto l’acqua calda. Ci sentiamo soli da sempre; quello che cambia sono i palliativi per porvi rimedio.
Ora abbiamo Facebook. Evviva. 100 amici. 1000 amici. 5000 amici. Cinquemila è il limite massimo: Zuckerberg, o chi per lui, ha capito che non poteva prenderci per il culo più di tanto.
Su FB ho Cinquemila amici. Di persona ne conosco 22. Bene. Ora si che puoi sentirti davvero solo, coglione!
Poi ci sono i gruppi; ce ne è di ogni tipo: gli amanti della mortadella col pistacchio; gli amanti del cinema d’essai (si, ancora esistono, so che stentate a crederci); gli amanti della sagra del cetriolo; gli amanti della pittura sacra; i gruppi politici (quelli non mancano mai); i fan di Madonna; i fan di Mario Merola….e avanti all’infinito.
Ora, cerchiamo di tornare concreti; gli amici sono quelli con i quali condividi. E non sto parlando di qualche stupido post, idioti! Condividere per me è sinonimo di Compassione: moto dell’animo che ci fa sentire dispiacere o dolore dei mali altrui, quasi li soffrissimo noi. Patire con.
Sono retorico?? Si, lo sono: evviva la retorica in un mondo di cazzate evanescenti!