
“Bandiera bianca”, di Battiato, mi sembra davvero adatta.
Vedete bene da voi, quanto, in questi anni, siano inflazionati i programmi di cucina: a mezzogiorno con Antonellina, la cara marchigiana “fatto in casa per voi”, Masterchef, quattro ristoranti, ristoranti italiani all’estero, il caro Simone Rugiati, Zia Benedetta, Csaba che cucina, Csaba che con gli altri giudica i pranzi, Cake star, Damiano che giudica i dolcini delle pasticcerie, Giusina in cucina e chi più ne ha più ne metta. Ormai, in casa, siamo diventati tutti chef stellati. D’altro canto, tutti vogliamo imparare una ricetta nuova o qualche trucco in più in cucina. E ci accontentano. Si, perché i programmi che vanno per la maggiore sono quelli in cui ci identifichiamo, ci sentiamo partecipi. E via così; anche i reality show, dove vengono inserite una serie di persone, fra le più disparate: lo sportivo, il belloccio, la showgirl bonazza, l’intellettuale, il rimbambito, la mamma, l’isterica, l’impegnata socialmente, la modella, l’influencer. In primis perché in qualcuno di loro ti identifichi di sicuro, in secundis perché più sono diversi e più si creano “dinamiche” ad hoc; polemiche, amori, dissapori e urla. Ah, quanto ci piace vederli discutere animatamente. Quando i matrimoni o i fidanzamenti vanno a monte perché è quasi naturale che, passando 24 ore su 24 insieme, a volte in cattività e a volte in condizioni ideali, i due di turno si innamorino e tu, lì a guardare, partecipe, insieme al cornuto a casa, dei tradimenti. Poi ci sono i programmi preserali o in prima serata, anche quelli fatti con lo stampo: la giornalista carina messa di ¾ “alla Lilli Gruber” che cerca di incalzare l’ospite di turno sui problemi di politica, di attualità, di economia etc. il co-conduttore ancora più infido nel fare le domande “scomode”, che di realmente scomodo non hanno proprio nulla, a meno che l’intervistato non appartenga ad un partito inviso al direttore di rete. Il risultato è una baraonda dove l’ospite in studio si mette a discutere con l’ospite collegato e noi li a sorbirci urla inutili: tutta fuffa. Il vuoto assoluto. “Eh, ma tu hai il telecomando, puoi cambiare canale” è la contestazione che ci viene fatta. Si, certo, cambi canale e cambiano le facce, di sicuro non i contenuti. Ogni tanto capita qualche programma carino, che cerca di mettere l’attualità in chiave ironica e allora si riesce ad ascoltare un po’ di attualità intervallata da battute ironiche o imitazioni dei personaggi clou del momento. Anche se, grazie al cielo, ci sono persone, soprattutto politici, che sono “macchiette” già di loro e non serve alcun imitatore.