
Lo sapevate che… quando aveva vent’anni Nietzsche cadde in una profonda depressione. Apparentemente aveva tutto: una bella casa, una promettente carriera all’orizzonte, aveva la stima degli uomini che «contano» ed era apprezzato dalla gente. Eppure era infelice. Di giorno in giorno la sua tristezza aumentava. E sapete cosa lo ha salvato?
«Ho smesso di vivere come gli altri volevano che vivessi. Ho smesso di sacrificare me stesso per soddisfare le aspettative altrui». Perché nella vita ci sono cose come il «fare ciò che tutti fanno» e «il pensare ciò che tutti pensano» che ti avvelenano. E poi ci sono cose che si chiamano «libertà», «autostima», «sincerità» che ti salvano. E così fu per lui. Lasciò il lavoro che non amava per fare ciò che davvero voleva.
Gli andarono tutti contro. Gli dissero che era pazzo. Meglio povero ma felice, rispondeva loro. Sapeva che il tempo è fin troppo prezioso per sprecarlo con chi non ti apprezza. «Occorre sbarazzarsi del cattivo gusto di voler andare d’accordo con tutti. Le cose grandi ai grandi, gli abissi ai profondi, le finezze ai sottili, e le rarità ai rari». Perché essere liberi non è un privilegio ma una scelta. E fu così per tutta la vita. Fu scrittore, filosofo per passione e spirito libero per vocazione.
Un giorno un suo amico, il poeta tedesco Rilke, gli chiese: «molti credono che tu sia pazzo. Non ti importa di ciò che dicono?» Al che lui gli rispose: «Da ragazzo mi preoccupavo di ciò che gli altri pensavano di me. Ma poi capii che c’è un solo modo per evitare le critiche. Non fare niente, non dire niente, non essere niente. E ho smesso di preoccuparmene». Perché non importa ciò che fai o ciò che sei, ci sarà sempre qualcuno pronto a criticarti. Ma puoi sempre scegliere: se essere niente o diventare qualcuno. La scelta è vostra.