
Radio accesa, è la terza pubblicità di seguito in cui lo speaker inizia dicendo :” Il nuovo…..” e poi il nome del prodotto. Deve essere sempre tutto nuovo; nuovo è meglio. Lo si dà per scontato.
Ma è proprio così?
Esiste una cosa chiamata “obsolescenza programmata”; iniziata, credo, non vorrei sbagliare, negli anni ’50. Le ditte, soprattutto quelle grandi producono oggetti in modo tale che dopo un certo lasso di tempo, abbastanza breve, si rompono; così, ovviamente, va ricomprato. Oggi un oggetto che si rompe, raramente si ripara: si butta.
Facciamo l’esempio più comune: il frigorifero. Chi ha l’età mia, o di più, si ricorderà certamente che il frigorifero che aveva in casa da piccolo, durava almeno 20 anni, minimo. Oggi ,se ne dura dieci , siamo fortunati.
Ovviamente il “nuovo è meglio” non vale solo per i prodotti di consumo. Io lo estenderei alla cultura, all’arte. Nuovo è più bello. Per quanto riguarda quest’ ultima, voi direte: è questione di gusti. No. Facciamo l’esempio che mi è più consono: la musica. Innanzitutto l’ orecchio può essere “educato” all’ascolto e può , con il tempo , arrivare a “capire” a distinguere , ciò che è bello da ciò che lo è molto meno. Rispetto ad un brano, l’utente medio dà il suo giudizio, un musicista dà il suo; se permettete mi fido più di quest ‘ ultimo. Non solo; mi si obietterà : “ ma come fai a stabilire ciò che è bello da ciò che non lo è? Non esiste unità di misura, in questo caso” . Invece si, ed è , di nuovo, il tempo. “The dark side of the moon” è nelle classifiche mondiali da 50 anni. Vi ricordate quella canzoncina “tormentone” di qualche anno fa “ Dammi tre parole”? Bene, della tizia che la cantava non se ne sa più nulla, scomparsa già l’anno dopo. Ciò che dura nel tempo, vale. Come dice il grande Ivano Fossati; “ Sarà la musica che gira intorno, quella che non ha futuro”.
I gusti li lasciamo per il gelato, magari
Per anni ci hanno sfranto le palle con la qualità del CD, perché il digitale rende molto più del vinile.
Bene, ultimamente assistiamo ad una rivalutazione del vinile, in termini di qualità del suono, come non si era mai visto prima. Si è spalancato un mercato dell’ usato, enorme, tutti alla caccia dei vecchi dischi in vinile. Ovviamente la cosa non si ferma ai dischi ma riguarda anche amplificatori, piatti, casse.