
Una volta c’erano i ruoli per gli attori, adesso li fa tutti #Favino…
perché #PierfrancescoFavino non è un attore, è un’agenzia di casting
Nel mondo del cinema italiano è diventato una specie di jolly: Ci serve uno che faccia l’americano? Chiamiamo Favino. Un mafioso? Favino. Il Papa? Favino. Un panda che parla romano? Sempre Favino.
il nostro eroe è l’uomo dai mille volti, ha conquistato #Hollywood facendo l’americano meglio degli americani, per interpretare Craxi si è gonfiato come un palloncino alla festa di compleanno e per Buscetta ha imparato il siciliano antico… riuscendo pure ad essere credibile.
Potrebbe interpretare una sedia e ti convincerebbe di essere stato un mobile per tutta la vita.
Nel #cinema italiano è diventato una specie di monolite. Se lo guardi troppo a lungo, rischi di sentirti inadeguato pure a star seduto sul divano.
Uno di quegli #attori che sembrano usciti da una scuola di recitazione, da un corso di sopravvivenza e da un romanzo di Pavese… tutto nello stesso giorno.
Ha quella faccia lì, da bravo ragazzo prestato al dramma, che può passare da operaio della Fiat a spia internazionale, da Garibaldi a un manager della Roma bene sempre con quell’intensità da chi non interpreta, ma abita il personaggio… dentro casa sua, in pigiama e con le ciabatte.
È l’Al Pacino de no’ altri, e poi in Italia se vuoi fare l’attore “di peso”, devi imparare a soffrire bene. E Favino soffre benissimo. Con misura, con ritmo, con eleganza. Con più Stanislavskij che globuli rossi.
Nel frattempo, gli altri attori del bel paese, guardano la sua carriera come i bambini guardano i giocattoli in vetrina a Natale, con un misto di ammirazione e invidia. E mentre loro si contendono le parti nelle fiction Mediaset, lui passa con disinvoltura da Hollywood a Cinecittà come se stesse cambiando canale sul telecomando.
Il paradosso è che è così bravo che ormai quando vedi un #film italiano e non c’è Favino, ti chiedi se davvero valga la pena vederlo…
Se domani decidessero di girare qualcosa con un cast di soli Favino in ruoli diversi, probabilmente vincerebbe tutti i David di Donatello …E il bello è che sarebbero pure meritati.