
“UNA QUESTIONE PRIVATA”
L’ultima cosa che mi sarei aspettata, visto il tipo di temi che tratto, era ritrovarmi messaggi privati di persone che mi chiedono cosa penso del “suicidio assistito” delle gemelle Kessler in quanto biologa.
La biologia, al contrario di quello che si pensa, non studia “La Vita”, studia ciò che ci permette di restare in vita. La scienza, della vita come concetto, non sa assolutamente nulla, né è il suo campo d’indagine. Possiamo dire perché si muore, ma non abbiamo idea del perché siamo nati.
Sul suicidio è stato scritto di tutto, da Durkheim a Camus, dalla psichiatria alla religione. Io non me ne occupo. Di una cosa sono certa, abbiamo punti di rottura psichica. Credo sia meglio dare possibilità alle persone di fare ciò che vogliono della loro vita. Non è affar nostro la vita altrui, a meno che, appunto, come in guerra, la vita venga sottratta arbitrariamente.
Quindi alla domanda: cosa ne pensa come biologa della scelta di togliersi la vita? Lo Stato dovrebbe appoggiarla e renderla più facile? Rispondo con il cinema. I registi Mario Monicelli e Carlo Lizzani si sono suicidati lanciandosi da una finestra. Monicelli si è gettato da una finestra dell’ospedale San Giovanni di Roma nel 2010, mentre Lizzani si è suicidato nel 2013, lanciandosi dal terzo piano della sua abitazione nella stessa città. L’attore e regista Memè Perlini si è suicidato nel 2017 lanciandosi dal quinto piano. Ecco quando penso a loro, al loro cadavere sfigurato, alla loro età, alla pena del volo, credo che sì, dovevamo mettere queste persone nella condizione di scegliere di andarsene dignitosamente e di preservare il proprio corpo, evitando, peraltro, ai passanti, lo spettacolo di un corpo sfracellato.
Quindi, onestamente, non capisco perché se ne parli così tanto. Hanno agito sul loro corpo, con coscienza, senza far male a nessuno. Visto che nessuno di noi sa che cosa sia “La Vita”, credo che ogni singolo, se non lede nessuno, debba avere tutto il diritto di fare ciò che vuole col proprio corpo e deve essere messo nelle condizioni di farlo il più dignitosamente possibile.