
IL DISCO:
Deep Purple in Rock è generalmente considerato come uno dei primi album hard rock, assieme a Led Zeppelin II dei Led Zeppelin, e Paranoid dei Black Sabbath.
Sulla copertina sono raffigurati i volti dei componenti del gruppo come se fossero scolpiti al posto dei presidenti americani sul Monte Rushmore. Il titolo dell’album, Deep Purple in Rock, ha due significati: in rock può essere inteso come riferimento al genere musicale oppure tradotto con nella roccia, in riferimento all’immagine di copertina raffigurante le sculture nella roccia.
Nelle studio chat della versione rimasterizzata Ritchie Blackmore e Jon Lord eseguono più volte il tema musicale di Braccio di Ferro (Popeye the Sailor).
L’album è il primo della seconda formazione dei Deep Purple (nota come Mark II), con Ian Gillan e Roger Glover al posto di Rod Evans e Nick Simper.
I BRANI:
Speed King si apre con una delle introduzioni più rumorose dell’epoca (in alcune versioni venne eliminata facendo iniziare direttamente la canzone), grazie al suono dell’organo trasmesso dall’amplificatore per chitarre Marshall e la distorsione della Stratocaster di Blackmore.
Bloodsucker si mantiene sulla stessa linea con uno stampo più blues e Gillan che inizia a proporre i suoi celeberrimi acuti. Il primo lato si chiude con Child in Time: una ballata blues in continuo crescendo vocale e strumentale. Famosa per gli acuti raggiunti dal cantante (nei live, combinata all’amplificazione, la sua voce toccherà i 120 decibel, pari al rumore di un aereo a reazione in partenza), sarà uno dei pezzi cardine del loro repertorio fino al live Come Hell or High Water, dopo il quale Gillan non riuscirà più a recuperare le note più alte. Lo stesso Gillan ha dichiarato di essere molto affezionato a questa canzone, tanto che, oltre ad averla riproposta da solista, fece promettere ai successivi cantanti dei Purple (David Coverdale e Glenn Hughes) di non eseguirla mai dal vivo.
La prima canzone del secondo lato è Flight of the Rat che parte con un riff di chitarra elettrica semplice e diretto, e nella parte centrale diventa un’alternanza di assoli tra tastiere, chitarra e batteria. Into the Fire è un blues più lento, anche se non manca di accelerazione e crescendo tipici del disco. Living Wreck ha un sapore più psichedelico, con l’organo di Lord protagonista negli assoli, marcati dal tipico sound acid-rock tipico del periodo. Lo spirito psichedelico permane anche nella finale Hard Lovin’ Man, decisamente più heavy per velocità, volume e distorsione del suono, tanto che viene considerata una canzone base per lo sviluppo di quello che sarà l’heavy metal.
Black Night è una traccia bonus, divenuta famosa come singolo già due anni prima e da allora presenza fissa nella scaletta dei concerti della band di Hertfor