
L’invecchiare comporta, tra l’altro, anche la regressione in certe cose…
Alcune cose tornano davvero indietro. Non è per forza così se si è coltivata una vita spirituale, però comunemente quando l’età avanza avviene questo.
Compito dell’antroposofia è fare in modo che l’uomo in futuro non regredisca con l’avanzare dell’età, ma è un risultato che si conseguirà lentamente e per gradi.
Vi sono persone le cui forze spirituali regrediscono in modo spaventoso. Lo spirito non può regredire, regredisce solo il corpo. Interessante è notare che proprio uomini con uno spirito molto vivace regrediscono in modo spaventoso nella vecchiaia. Kant, per esempio, fu sempre ammirato per il suo enorme sapere, eppure in vecchiaia divenne demente.
Il suo corpo regredì a tal punto da non poter più utilizzare il suo spirito sapiente. Succede a molte persone intelligenti, proprio loro diventano dementi nella vecchiaia. È la manifestazione più forte, più intensa di ciò che avviene comunque in ogni essere umano. Con l’avanzare dell’età non si riesce più ad utilizzare il corpo fisico e la causa è che nel frattempo si è depositato parecchio calcare in particolare nelle arterie. Più calcare si deposita nelle arterie e meno si riesce ad utilizzare il corpo. Nella stessa misura in cui per esempio sino ai quarant’anni lo sviluppo scende dalla testa nell’intero corpo, si ha il processo inverso. Passando dai quaranta ai cinquant’anni si deve usare di nuovo di più il torace e nella vecchiaia di più la testa. Quando si è molto anziani si deve utilizzare di nuovo tanto la testa.
In vecchiaia però non si dovrebbe utilizzare la testa fisica, ma quella più fine, la testa eterica. Ma questo le persone non l’imparano con l’educazione latina. Proprio quelli che negli ultimi decenni hanno ricevuto un’educazione latina materialistica sono diventati alla fine vittime della demenza senile.
Nella vecchiaia si ritorna al livello dell’infanzia. In alcune persone avviene in modo molto accentuato; diventano intellettualmente sempre più deboli, come si usa dire.
Lo spirito invece si mantiene integro, è il corpo a diventare sempre più debole. Alla fine, sono incapaci di fare ciò che facevano un tempo. Cose che accadono tutti i giorni.
Un uomo per esempio invecchia. Quel che faceva fino a poco tempo fa gli diviene impossibile. Riesce a fare solo ciò che faceva da ragazzo. Infine, non riesce a fare neanche più quello, è solo in grado di giocare e comprende soltanto i concetti appresi durante il gioco. Ci furono addirittura persone che in età avanzatissima capivano solo ciò che era loro stato detto dai genitori o dalla balia nei primissimi anni di vita. L’espressione: nella vecchiaia si ridiventa bambini, si basa su dei fondamenti ben saldi. In effetti si ritorna all’infanzia.
Quando si abbia una vita spirituale dentro di sé questa non è una sventura ma una fortuna, perché da bambini si può usare il corpo eterico. Quando i bambini’ saltano e urlano e fanno di tutto, non lo fa il loro corpo fisico (anche nel caso di un mal di pancia, il dolore deve prima essere trasmesso al corpo eterico e al corpo astrale perché possa determinare un’azione nel bambino); non è il corpo fisico che fa tutti quei salti. Con l’età avanzata si ritorna al livello dell’infanzia; nel frattempo ci si è gradualmente abituati a non saltare più e nella vecchiaia si utilizza con più saggezza quello stesso corpo eterico che da bambini ci serviva per saltare. Quindi può diventare una fortuna che si regredisca così.