
Che tu abbia 20 anni, o 60, e non sai ancora cosa fare da grande, non preoccuparti: innanzitutto manda al diavolo chi ti critica. Non si tratta affatto di un peccato grave. È una situazione assai diffusa e per lo più creata dalla nostra cultura, che fin dall’infanzia ci bombarda di messaggi fuorvianti. Innanzitutto, i nostri genitori hanno la tendenza, giusta a loro modo di vedere e in assoluta buona fede (forse), di desiderare qualcosa per i propri figli. Frasi come “Paolo da grande vuole fare l’avvocato”, oppure “Sarai un ottimo ingegnere”, o ancora “Tutto come il papà, sarai un grande musicista”, sono, non a caso, luoghi comuni assai diffusi. Non è una critica, le intenzioni di una madre e di un padre sono le migliori possibili. Questo non significa che, a volte, diciamo spesso, si possano fare danni anche con le migliori intenzioni.
La televisione ci spinge inoltre a voler essere divi del cinema, tronisti, modelli, sportivi che guadagnano un sacco di soldi e circondati da macchine di lusso, veline, modelle. Non ho nulla personalmente contro questi desideri, sia chiaro, purché nascano dal cuore e non dal condizionamento e bombardamento quotidiano che sistematicamente subiamo.
Il nostro cervello è un sistema, che reagisce a ingressi e produce uscite. Specie quando è ancora terra vergine, ossia in tenera età, è facile da plasmare e condizionare. Il desiderio naturale di un bambino è un pallone e un campetto di calcio. Mettetelo di fronte ai cartoni animati, e come per magia, dopo qualche tempo, desidererà il
giocattolo più pubblicizzato o quello più comune tra gli amichetti. Si tende a desiderare ciò che si dà in pasto al nostro cervello. Anche i comportamenti compulsivi, derivano da una serie di scelte infinitesimali, ma continue, ripetute nel tempo. E alla fine il cervello risponde con uscite che sono della stessa natura degli ingressi.
La nostra cultura inizia subito la sua funzione di plagio. Se credi di essere immune, nel bene e nel male, all’immersione culturale, come reagiresti se vedessi un uomo che si aggira nudo per strada? Be, in alcune culture, la stranezza sarebbe esattamente il contrario: il vederlo vestito. Alcune culture si cibano di carne bovina, in altre è considerato un sacrilegio. Così come quella suina del resto. Gli orientali hanno prelibatezze a base di insetti, noi occidentali troviamo la cosa repellente. La religione dominante in Italia è per il 95% quella cristiano-cattolica, in Arabia saudita è quella musulmana per percentuali ancora maggiori. È frutto di una scelta libera? Sarebbe un’offesa alla nostra intelligenza; di libero non c’è nulla assolutamente nulla. È lapalissiano che subiamo forti condizionamenti culturali fin da piccoli. Nel bene e nel male, nessun giudizio, solo consapevolezza della cosa.
È del tutto umano e naturale sentirsi disorientati in questo contesto. Sono ben poche le persone che sono in grado di sapere, genuinamente, cosa vogliono dalla vita, e di essere in grado di prendere delle decisioni serene e durature in tal senso.
Se qualcuno ti dà del fallito, mandalo a quel paese. Chiunque esso sia. Punto. Ti ripeto: sono pochissimi coloro i quali sanno esattamente cosa fare nella vita. E questo vale tu abbia 20 anni, o 60.