
Non volevamo crederci. E invece è tutto vero.
Durante la presentazione del nuovo Piano Strategico di Ferrovie dello Stato, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha finalmente spiegato perché i treni arrivano in ritardo.
Non per colpa sua, ovviamente.
No.
Il problema sono le persone che si tolgono la vita sui binari e i cinghiali che finiscono sotto i treni.
Testuale.
Salvini racconta di essere un “utente ferroviario”, dice che “prende il treno” e soprattutto che lui è fortunato: “Quando viaggio faccio parte di quel 90% di regionali che arriva in orario e di quel 77% di alta velocità che arriva in orario”.
Poi arriva il capolavoro.
I ritardi non dipendono solo dai cantieri, spiega il ministro, ma dal “fattore umano”, perché “purtroppo ci sono ancora troppe persone che si tolgono la vita” e questo “incide sul computo dei ritardi”.
E, come se niente fosse, aggiunge: “Ieri è stato investito un cinghiale e quindi di questo dovrò parlare col ministro Lollobrigida”.
Avete capito bene.
Se il treno è in ritardo, ora sappiamo con chi prendercela.
Non con chi governa le ferrovie da anni o con il ministro dei Trasporti. Ma con i morti. E con i cinghiali.