
Quando Berlusconi era presidente del consiglio, facevo fatica a vederlo di buon occhio, un po’ perché tendeva ad usare la politica per risolvere situazioni legate a sé stesso e alle sue aziende, un po’ perché la sua immagine era stata lesa da scelte politiche ed atteggiamenti personali criticabili … sdoganamento in politica di letterine, Miss, e personaggi alla Razzi che a mio parere poco avevano da aggiungere in termini di qualità.
Tuttavia, più passa il tempo più mi rendo conto che Berlusconi fu uno statista certamente non peggiore di quelli che aspiravano ad esserlo in quel periodo… D’Alema, Prodi, Dini, Ciampi…
Aveva un modo tutto suo di portare dalla propria parte personalità di altissimo spessore.
Nota è stata la sua amicizia con Putin in un contesto politico dove si andava delineando una progressiva ostilità da parte dell’Occidente verso il Governo Russo.
Un’amicizia rara nel panorama politico internazionale
Quella tra Putin e Berlusconi non fu mai solo un rapporto istituzionale.
Fu una relazione personale, condita da gesti affettuosi, visite private e un rispetto reciproco che entrambi hanno ribadito fino agli ultimi anni.
Berlusconi lo definiva:
«Un vero amico, un uomo leale.»
Putin rispondeva:
«Con lui posso parlare liberamente.»
In un mondo diplomatico dove tutto è misura e calcolo, la loro confidenza stonava — e proprio per questo risaltava.
La scintilla scatta nei primi anni 2000.
L’Italia ha bisogno di energia.
La Russia ha bisogno di un ponte stabile verso l’Europa.
Berlusconi diventa quel ponte.
Ma il rapporto cresce oltre gli interessi politici.
• Cene private nelle dacie russe
• Incontri senza protocolli
• Regali personali (Putin donò a Berlusconi perfino una elegante trapunta siberiana fatta a mano)
• Confidenze sulle rispettive vite familiari
Putin arrivò persino a dire di Berlusconi:
«È un uomo che non tradisce.»
Per il leader russo, abituato a una politica di freddezze, era un complimento rarissimo.
La mediazione per Bush e Putin – 2002
Berlusconi organizzò il famoso incontro nella base di Pratica di Mare, che ridusse la tensione tra Russia e USA dopo l’11 settembre.
Putin lo ricordò sempre come gesto di “coraggio politico”.
Putin arrivò a Villa Certosa più volte.
Cene, brindisi, musica, persino momenti di vita quotidiana.
Era ospite, ma si muoveva come un amico di lunga data.
In piena crisi diplomatica per la Crimea, Berlusconi volò comunque in Russia.
Trascorsero ore insieme.
Fu un segnale fortissimo: l’amicizia non era negoziabile.
・La frase di Putin al funerale di Berlusconi (2023)
Il presidente russo disse che aveva perso «una persona cara» e che Berlusconi era stato «un vero leader, un vero uomo».
A livello personale
• La passione per il potere come costruzione, non come imposizione
• Il gusto per i rapporti diretti, non filtrati
• L’idea che la lealtà privata conti più delle alleanze ufficiali
A livello politico
• L’interesse per una Russia vicina all’Europa
• Il ruolo dell’Italia come mediatrice
• L’energia: gas, oleodotti, cooperazioni strategiche
A livello caratteriale
Erano diversissimi — uno freddo, l’altro caloroso —
ma entrambi amavano circondarsi di persone di fiducia, e non dimenticavano mai chi era stato corretto con loro.
Perché questa amicizia è rimasta così discussa?
Perché non era un rapporto “di Stato”:
era umanissimo, personale, quasi familiare.
In un clima geopolitico teso, Berlusconi difese più volte Putin anche quando l’Occidente lo condannava, e questo ha fatto nascere:
• polemiche
• sospetti
• interpretazioni divergenti
Ma la realtà è che per oltre vent’anni i due hanno condiviso una forma di fiducia rara nel mondo politico.
Dopo la morte di Berlusconi, Putin fece diffondere una lettera piena di affetto:
«Era una persona cara per me. Sempre positivo, pieno di idee e di decisione.»
Per la Russia fu un messaggio inusuale, quasi privato.
Per chi conosceva la loro storia, invece, era perfettamente coerente.